In questo articolo trattiamo alcuni spunti per capire meglio quando andare dallo psicologo e quali possono essere le motivazioni alla base di questa scelta
Decidere di andare da uno psicologo per parlare di un problema personale è una scelta non sempre facile da elaborare ma che tuttavia può diventare necessaria quando la qualità della vita della persona inizia a risentirne, ovvero quando viene a mancare la serenità e il supporto di famiglia e amici nell’affrontare il problema non è più sufficiente.
Teniamo conto che in passato spesso si preferiva convivere con malesseri come depressione e ansia ma oggi l’idea di rivolgersi a un professionista in grado di offrire un sostegno terapeutico efficace è diventata una soluzione concreta e gestibile.
Sempre riferendoci al passato possiamo anche dire che una volta la fascia d’età più propensa a intraprendere un percorso psicologico era quella adulta, tra i 30 e i 50 anni. Oggi invece la fascia si è mlto allargata, includendo in modo particolare la fascia degli adolescenti.
Proviamo a riassumere in modo schematico le motivazioni per cui ciascuna fascia di età potrebbe elaborare la scelta di rivolgersi allo psicologo per risolvere le proprie problematiche.
ADULTI (in generale)
- Crisi, fasi di vita
- Disturbi (ansia, depressione, disturbo ossessivo compulsivo ecc.)
- Stress
- Difficoltà relazionali ed emotive
- Esperienze dolorose e traumatiche
- Problematiche nella sfera dell’intimità e del sesso
- Consapevolezza di sé e dei propri modi di funzionare
- Potenziare le proprie risorse
DIRIGENTI/IMPRENDITORI
- Gestione stress
- Gestione proprio ruolo lavorativo
- Sviluppo delle proprie risorse
- Gestione dinamiche sul lavoro
- Consapevolezza di sé e dei propri modi di funzionare
BAMBINI
- Difficoltà nel gestire la separazione
- Manifestazioni di ansia e stress
- Difficoltà a scuola
- Difficoltà ad esprimere o gestire le emozioni
- DSA e ADHD
- Somatizzazioni (es. cefalee…)
ADOLESCENTI
- Ansia e stress
- Difficoltà scolastiche
- Difficoltà relazionali
- Isolamento
- Difficoltà a gestire le emozioni
- Somatizzazioni (es. cefalee…)
- Problematiche di identità e difficoltà con l’immagine di sé
GENITORI
- Supportare il figlio in modo efficace nei momenti di difficoltà
- Essere aiutati a capire cosa c’è dietro ad una crisi o ad una difficoltà del figlio
- Sentire che si sta facendo qualcosa per il figlio anche se la terra trema
- Essere supportati quando ci si sente persi e non si sa più, come genitori, dove sbattere la testa
- Per aiutare in modo concreto un figlio nell’affrontare una malattia o un lutto
- Per essere più efficace
E’ fondamentale rendersi conto che lo psicologo è un professionista che intraprende un percorso con e accanto al paziente, non si sostituisce ad esso nella ricerca di soluzioni, ma lo indirizza in un percorso ragionato che lo colpisce in profondità attraverso un lavoro sul proprio sé.
L’OBIETTIVO
L’obiettivo della psicoterapia è quello di far ritrovare la serenità al paziente, facendogli raggiungere il miglior equilibrio emotivo possibile.
E’ sempre lo psicologo, insieme al paziente, a definire gli obiettivi e sarà poi il paziente stesso, alla fine della terapia, a riconoscere se ci sia stato o meno un cambiamento.
COME
Andare dallo psicologo, intraprendendo un percorso di psicologico, non è mai una questione semplice. Viene richiesto al paziente di impegnarsi in un percorso che può essere impegnativo, dove la chiave di tutto è la relazione e il dialogo.
Attenzione, non si tratta di semplici conversazioni amichevoli, ma ci si sta rivolgendo ad un esperto nelle tematiche relative al problema da trattare per ricevere la soluzione ideale.
Si tratta di un percorso di incontro tra due persone, una che mette a disposizione la sua formazione, esperienza e i suoi strumenti e l’altra in cerca di risposte alle sue domande per ritrovare la propria serenità e benessere.
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