Mindfulness: cos'è, storia, in cosa consiste

Mindfulness

Mindfulness: cos’è, storia, in cosa consiste

Mindfulness: che cos’è e gli obiettivi

Forse la definizione più chiara della Mindfulness quella data da Jon Kabat-Zin:

“Mindfulness significa prestare attenzione, ma in un modo particolare: con intenzione, al momento presente, in modo non giudicante”. 

 

Le origini della mindfulness: la tradizione buddista

Mindfulness, spesso, è l’abbreviazione di ciò che si intende per “protocolli basati sulla Mindfulness” (MBIs: Mindfulness – Based Interventions), ovvero percorsi che si basano sulla Meditazione di Consapevolezza. Il termine Mindfulness, però, di per sé fa riferimento ad uno stato della mente che può essere coltivato attraverso la meditazione e che Jon Kabat-Zinn, in uno suo scritto del 1994, definisce con particolare chiarezza come «ciò che sorge quando prestiamo attenzione in un modo particolare: intenzionalmente, nel momento presente e con un atteggiamento non giudicante».

E’ infatti la trasposizione inglese della parola dell’antica lingua indiana pali “sati”, che può essere traducibile in italiano con “consapevolezza”. Molti approcci spirituali abbracciano pratiche meditative che coltivano proprio questo stato mentale benefico (la tradizione buddhista in primis): possiamo dunque dire che tutto ciò ha a che fare con gli aspetti più spirituali del nostro essere. Ciò non significa rimanere nel campo della religione. Infatti, sin dagli anni ’70 Jon Kabat Zinn, biologo molecolare statunitense che praticava meditazione, creò un percorso strutturato del tutto innovativo, che univa la millenaria esperienza delle tecniche meditative con aspetti scientifici e psicoeducazionali, proprio in ambito medico.  Nel 1979 fondò la prima Clinica per la riduzione dello stress basata sulla coltivazione della Consapevolezza.

Da questi lavori pioneristici, le applicazioni e gli studi (nell’ambito della salute fisica, mentale, organizzativa e comunitaria) si sono moltiplicati nei decenni successivi, diffondendosi in tutto il mondo e sottoponendosi a validazioni di rigore scientifico. In sintesi, è importante dunque evidenziare come la mindfulness non è una tecnica, ma uno stato mentale che si raggiunge attraverso la meditazione e che i percorsi di mindfulness altro non sono che un primissimo approccio alla meditazione stessa, a partire dalle intuizioni di Kabat Zinn e dei suoi collaboratori.

 

In cosa consiste la Mindfulness?

 

La pratica Mindfulness non è soltanto un modo di utilizzare la nostra attenzione, bensì permette di metterci in una relazione differente con i nostri disagi e fatiche di vita, esperienza comune a tutti gli esseri umani, il che rende la Mindfulness indicata per tutti. Osservazione e conoscenza della nostra mente e dei suoi processi, in particolar modo delle nostre reazioni istintive e dei nostri automatismi comportamentali, possono permetterci di scegliere e vivere pienamente il presente.
La Mindfulness ha quindi un grande potere liberatorio.

“… Si è visto che la mindfulness ha un effetto positivo su numerosi sintomi, psicosomatici e correlati allo stress, come, per esempio, la depressione e il dolore cronico. Ne derivano importanti benefici sulla salute fisica, con un aumento delle risposte immunitarie, della pressione sanguigna e dei livelli di cortisolo. Si è anche dimostrato che essa attiva le regioni del cervello coinvolte nella regolazione emotiva e induce cambiamenti in regioni correlate alla consapevolezza corporea e alla paura.” Da “Il corpo accusa il colpo. Mente, corpo e cervello nell’elaborazione delle memorie traumatiche. Van der Kolk, Cortina ed.”

 

Per informazioni potete contattarci al numero 344.1687150 o scrivere a info@spazioconnessioni.it

 

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.